Locus Animae «Ove il mio io cadrà...» (2013)

Locus Animae «Ove Il Mio Io Cadrą...» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
26.04.2013

 

Visualizzazioni:
1769

 

Band:
Locus Animae
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Titolo:
Ove il mio io cadrà...

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Gregory "Mortiferum" Sobrio - Vocals
Matteo "Durbuk" Bolognino - Guitar
Brian "Aus" Cara - Guitar
Nicolò "Azghâl" Paracchini - Bass and Vocals
Adri "Kabaal" Kolaj - Keyboard and Vocals
Davide "Aumaan" Albertinetti - Drums

 

Genere:
Black Metal

 

Durata:
26' 32"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
13.01.2013

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il sestetto novarese Locus Animae, formatisi a primavera 2012, arrivano al debutto con il loro primo EP intitolato “Dove il mio io cadrà”, che condensa 26 minuti e mezzo di musica splittati in 4 canzoni di ciò che loro definiscono Black Metal – Depressive Black Metal – Sperimentale.
Ora, per quanto non posso che lodare la voglia dei LA di fare qualcosa di proprio sin da subito come sonorità e di andare oltre certi limiti, va detto che non si può negare che i LA per ora sono acerbi. Il loro disco non è una catastrofe ed anzi è da incoraggiare, ma a questa band secondo me occorre più esperienza un po’ in tutto; cosa che si sente sin dalle prime note di questo EP.
La prima cosa che si nota è la qualità sonora: voce e batteria sono troppo alte, mentre le chitarre e il basso sono strozzate, non si sentono granché a meno che non intervengano con delle note, e soprattutto mi hanno sempre dato l’idea di essere registrate con un gain decisamente troppo basso e con un suono troppo sottile e non robusto. Ma non solo: le canzoni più che proporre uno stile sperimentale, vanno in direzioni differenti in ogni canzone, con l’opener “uomo primo” più tipicamente black metal ma francamente banalotta e che non propone nulla che non sia già sentito, la seconda “Condannato...” che è invece quasi del tutto pulita di voce e neanche molto veloce. Di questa canzone salvo più che altro il crescendo alla fine, visto che delle trame vocali un po’ standard e gli strumenti che sembrano limitarsi ad accompagnare il cantato e basta, rendono la prima parte del brano piatta. “Come pioggia” rappresenta forse l’episodio migliore per definire il sound dei LA in questo disco, con un inizio solo per voce narrata e tastiera che poi evolve in un metal potente (si fa per dire, visti i suoi delle chitarre) che a volte sembra buttarsi nel melodico, altre volte sembra citare gruppi come i Menhir o gli Ordo Draconis, e altre ancora certi Emperor, ma con le dovute misure. Anche qui, i riffs non sempre a fuoco, metriche vocali migliorabili e suoni sbagliati penalizzano assai il brano. Conclude “Locus Animae”, che per atmosfera si potrebbe riarrangiare in versione “A gothic romance” dei Cradle of filth (non è un insulto ovviamente), ed evolve poi in un brano con cantato pulito e con mid tempo, ma che tutto sommato non colpisce.
Alla fine del disco non si può non notare una certa leggera positività all’udito, oltre che la vivacità del songwriting dei Locus Animae, però restano molti dubbi. Tra cui: il fatto che per ora manifestano più buone idee che convincenti messe in pratica, e quelle messe in pratica non convincono ancora bene e il fatto che il percorso musicale che vogliono seguire i LA non è mica tanto chiaro da questo EP, visto che qui di depressive c’è poco, di black metal anche, di sperimentale sì ma non orientato in una direzione precisa e comprensibile.
La sufficienza è piena per l’originalità e per qualche giusta intuizione, ma al momento c’è molta strada da fare per arrivare a voti più alti.

Track by Track
  1. Uomo primo 60
  2. Condannato a nuova vita 60
  3. Come pioggia... 65
  4. Locus Animae 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 55
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 60
Giudizio Finale
64

 

Recensione di Snarl » pubblicata il 26.04.2013. Articolo letto 1769 volte.

 

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